martedì 15 novembre 2011

villagescene da ariannaeditrice.it
KODAMA DEL 14 NOVEMBRE 2011

Oggi Kodama vi parla di ECOVILLAGGI E CO-HOUSING. 
Al telefono Francesca Guidotti, che si occupa per AAm Terra Nuova del forum e della mappaecovillaggi, ci racconterà come nasce l'idea di un ecovilalggio,i temi portanti di questa scelta: SOCIALITA' ed ECOLOGIA; la realtà italiana e quella estera.

tratto da:

RIVE – Rete Italiana Villaggi Ecologici

Che cos'è un ecovillaggio?(Mimmo Tringale)
Il termine ecovillaggio è un neologismo mutuato dall’anglosassone “eco-village”, coniato per la prima volta da Robert e Diane Gilman che per primi utilizzarono tale termine nel volume Eco-villages and Susteinable Communities (edizioni The Gaia Trust, 1991). Qualche anno più tardi fu fondato il Global Ecovillages Network (Gen), una rete internazionale, cui aderiscono ecovillaggi presenti in tutti i continenti, e nel 1995, con il primo meeting ospitato nella storica comunità di Findhorn, in Scozia, il movimento degli ecovillaggi ricevette il suo battesimo ufficiale. La traduzione letterale del termine inglese non fa giustizia del significato più profondo del termine che forse sarebbe più corretto tradurre con “comunità intenzionale ecosostenibile”, questo perché quando si parla di ecovillaggio si intende una comunità caratterizzata da due elementi fondamentali: intenzionalità ed ecosostenibilità.
Per la Fellowship for Intentional Communities (Fic), una fondazione costituita in gran parte da rappresentanti degli ecovillaggi statunitensi, una comunità intenzionale è: “un gruppo di persone che hanno scelto di lavorare insieme con l’obiettivo di un ideale o una visione comune. La maggior parte delle comunità, anche se non tutte, condividono la terra o l’abitazione. Le comunità intenzionali possono essere di dimensioni e struttura organizzativa tra le più varie, così come i valori fondanti che possono essere: sociali, economici, spirituali, politici e/o ecologici. Possono essere rurali o urbane. In alcune, i membri alloggiano tutti in un’unica abitazione, in altre vivono in case separate. In alcune vi sono bambini, in altre no. Alcune comunità intenzionali sono laiche, altre di tipo spiccatamente spirituale, altre ancora pur essendo laiche sono caratterizzate da un orientamento spirituale più o meno spiccato.”
Per quanto riguarda la sostenibilità, anche se il termine ecovillaggio pone l’accento sull’aspetto ecologico, in realtà l’orientamento del Gen è di promuovere una sostenibilità a 360 gradi; come si legge nella Carta degli intenti della Rete Italiana Villaggi Ecologici (Rive), gli ecovillaggi: “si ispirano a criteri di sostenibilità ecologica, spirituale, socioculturale ed economica, intendendo per sostenibilità l’attitudine di un gruppo umano a soddisfare i propri bisogni senza ridurre, ma anzi migliorando, le prospettive delle generazioni future”.
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I libri che vi consigliamo per entrare in questa nuova modalità di abitare sono:











Vi presentiamo anche un libro di ricette di  Isabel Hartmann. Nata nel 1961 in Francia e dal 2002 vive in Italia sulle rive del Lago Maggiore. Vegetariana da più di 10 anni, è diventata vegana per scelta di salute ma anche per rispetto verso il pianeta e verso tutti gli animali che lo abitano.
Questo libro é destinato a tutti i vegetariani/vegani e a coloro che si chiedono come si può mangiare con gusto e piacere anche seguendo un’alimentazione vegana, cioè senza utilizzare i prodotti animali e i loro derivati. La cucina e la fotografia sono due grandi passioni dell’autrice che trovano in questo libro una perfetta fusione. Golosa e creativa, Isabel Hartmann ci svela i suoi segreti di cucina con ricette gustose, saporite, semplici e alla portata di tutti. Un mondo di sapori e di fantasia di cui rimarrete stupiti perché l’alimentazione vegana non significa mangiare “la solita insalata mista o le verdure bollite”, ma può essere anche divertente e a volte sorprendente.

 

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